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ToggleEssere vista come professionista, magari più sicura. Voler mostrare il valore e l’unicità, quella scintilla che nasce da dentro e che fa emergere tesori così speciali da mettere a servizio degli altri. Oppure costruire una realtà solida per incontrare persone con cui è un piacere lavorare.
Ecco, il perché si voglia lavorare sul proprio personal branding è una motivazione che parte da dentro e che nasce da desideri e sogni molto diversi, ma ciò che rimane più o meno uguale è la domanda: come fare personal branding?
La risposta non si trova in percorsi già tracciati, perché semplicemente ogni persona ha la sua storia, la sua personalità e professionalità e ciò che potrebbe funzionare per una professionista potrebbe essere fuorviante per un’altra. Per questo, ho unito i punti in comune sui quali soffermarsi, 7 tappe da seguire per iniziare e vivere un meraviglioso viaggio con il personal branding.
Quindi, se stai trovando il tuo posto nel mondo o che tu abbia già in mente quale sia, se sei all’inizio del tuo business piccolo e coraggioso o se l’hai avviato seguendo il tuo intuito, questo articolo è proprio per te.
Si parte.
Cos’è il personal branding?
Questo, per me, è il significato più profondo di personal branding:
Trovare la giusta rotta per comunicarsi, in modo da incontrare nel viaggio le persone giuste, con le quali stabilire connessioni profonde. Alle quali fare una promessa e realizzarla con il proprio lavoro.
Il personal branding è quindi un modo del tutto personale per distinguersi e farsi conoscere come professionista, con il suo modo di comunicare, il suo stile, la sua storia, la sua esperienza e quella scintilla, quella luce negli occhi che il proprio lavoro regala.
7 tappe per iniziare a fare personal branding
1. Parti da te e crea la tua strategia
L’entusiasmo iniziale potrebbe farti partire a tutta velocità, quindi rallenta e focalizzati su di te, guardati dentro e prendi consapevolezza di chi sei, come persona e come professionista, perché è il tuo vissuto, i tuoi errori, le tue cadute, i tuoi smarrimenti, i tuoi successi che ti portano ad essere ciò che sei e dove sei oggi.
Tutto questo è un bel punto di partenza per prendere delle decisioni e creare la tua strategia di personal branding, che – attenzione – merita del tempo per indirizzare le tue risposte verso il modo di comunicare che fa per te.
Ti consiglio quindi di fare un tuffo nel tuo profondo, per far emergere i tuoi tesori, quelle consapevolezze che plasmano la tua autenticità per creare un personal branding coraggioso, che rifletta te stessa e…di passare a leggere questo articolo
2. Incontra e conosci bene il tuo cliente ideale
Chi trova il cliente ideale, trova un tesoro, perché fare personal branding significa anche iniziare ad avere un impatto con la tua attività sulla vita delle persone, soprattutto dei tuoi clienti.
Conoscere bene chi è il tuo cliente ideale potrà indirizzarti su quali contenuti da creare, che siano soprattutto utili e che mettono al centro i loro problemi, le paure e i desideri: ecco, dà una mano al Content Marketing.
Se li vediamo da un’altra prospettiva, i contenuti mostrano anche la tua autorevolezza sull’argomento e creare un legame, una vera e propria relazione duratura con chi li legge.
E se non conosci ancora chi è il tuo cliente ideale?
Immergiti nell’argomento con l’articolo su come trovare il tuo cliente ideale e svolgi l’esercizio che trovi alla fine.
3. Scegli i canali giusti: parliamo di touchpoint
Come fare branding sui social, in particolare su instagram? Come costruisco il mio personal branding su LinkedIn?
Spesso ricevo domande simili e per poter rispondere bisogna fare un passo indietro, precisamente alla tappa sul cliente ideale. Se è vero che incontrare il proprio cliente ideale è una magia, quella vera è mantenere il contatto attraverso il mezzo giusto, i touch point di brand, ovvero tutti quei momenti in cui la tua strada e quella del cliente si incontrano.
È infatti molto importante chiedersi dove esprimere al meglio il nostro messaggio, perché le persone che vogliamo incontrare ci (ri)conoscano.
Qualche esempio? Non è detto che per fare branding e creare contenuti di valore dobbiamo fermarci solo sui social, ma ci sono altre vie da percorrere come blog, newsletter, podcast e video. Anche qui, conoscersi e conoscere i propri punti di forza e cosa ci mette a nostro agio, può tornare utile per scegliere una giusta strategia di content marketing allineata ai talenti naturali.
Facciamo una sosta: se non ami apparire o parlare in video e sai che il tuo cliente ideale o il tuo pubblico ascolta dei podcast sull’argomento di cui sei esperta, sposta le tue energie in quella direzione! Ti anticipo anche che ci sarà un contenuto su questo tema, molto presto.
4. Fai emergere la tua identità con immagini e parole
Una volta che hai trovato la tua strategia, incontrato il tuo cliente ideale e i mezzi per tenervi in contatto, hai bisogno di un’identità chiara, quella che distingue a colpo d’occhio grazie all’identità visiva – fatta di foto, font, colori – e parole.
Per costruire il tuo personal brand con un’identità forte utilizza la ripetizione per posizionarti nella mente del pubblico. Gli elementi che si ripetono, devono essere coerenti con il modo in cui vuoi essere percepita e il posizionamento nel mercato.
Cos’è il posizionamento? Te ne parlo nella prossima tappa.
5. Prendi posizione per posizionarti
Può sembrare strano, un gioco di parole, ma per fare un buon personal branding, condividere contenuti di valore o informativi non basta: per lasciare un’impronta nella mente del nostro pubblico deve poter avere chiaro qual è il nostro punto di vista, rispetto a determinati argomenti.
Posizionarsi, quindi, è strettamente collegato al “prendere una posizione”.
Per aiutarti a posizionare diversamente il tuo brand, ascolta il mini training con 3 spunti da mettere subito in pratica: analizza i competitor, prendi una posizione e ascolta la tua indole.
6. Sviluppa una storia attorno ai valori che vuoi comunicare
Le storie sono sempre per qualcun altro, mai per noi. Certo, per raccontare chi sei, devi parlare di te, dei tuoi valori, ma non in una prospettiva di egocentrismo, perché la storia che racconti, è sempre destinata a qualcun altro che possa riconoscersi nelle tue parole.
Per spiegarlo meglio, ti riporto una frase dal libro Story or Die dell’autrice Lisa Cron, story coach che ha lavorato anche per Warner Bros
È grazie alla tua esperienza che la tua storia racconta, che raggiungerai l’obiettivo, perché permetterà alla tua idea, al tuo prodotto o servizio di rivelarsi vantaggiosi per il tuo pubblico. E non si tratta solo di un vantaggio esterno - “se usi il mio dentifricio, i tuoi denti brilleranno” - quanto piuttosto un vantaggio interno - “il tuo sorriso brillerà illuminando la stanza e nessuno saprà mai quanto invece ti senti socialmente adeguato”-
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7. Tieni a mente che il Personal Brand è un viaggio in continua evoluzione
Se sei qui e hai attraversato le altre 6 tappe, avrai capito che il Personal Brand è un viaggio unico, che ogni persona vive in modo diverso e unico. Non esiste quindi la formula magica per avere risultati, un percorso già impostato che ci porta dritti a una risposta pronta o giusta. Non ci sono percorsi obbligatori.
Perché il personal branding è un viaggio che muta, cresce e si evolve con noi e – come ogni cosa – richiede del tempo, tanta dedizione per arrivare a dei risultati. Ma soprattutto è un viaggio che si adatta a ciò che senti tuo.