Font per la tua Identità Visiva: come sceglierli?

Scegliere un font per la propria identità visiva è come scegliere il giusto equipaggiamento da portare in viaggio: deve aiutarti ad esprimere te stessa e al tempo stesso deve essere utile. Pensaci un attimo: porteresti durante un’escursione una borsa che ti piace, che sì ti rappresenta, ma invece sarebbe più utile ed efficace avere uno zainetto in spalla?

Ecco, anche se non ami le escursioni, il ragionamento da seguire che ti porterà alla scelta giusta è proprio questo. 

Come per i colori per il tuo personal brand, dobbiamo lasciare la zavorra del è il mio preferito oppure questo mi piace di più e imparare a scegliere ciò che è più adatto. 

È anche vero che non esiste il font perfetto, perché in base alla strategia e alla direzione in cui vogliamo far andare la nostra comunicazione potrebbero esserci anche più alternative valide.

Ma quindi, come si sceglie un font? Iniziamo incontrando le diverse famiglie di font, conoscere cosa trasmettono, quali scegliere e come abbinarli tra loro. 

Le diverse tipologie o famiglie di font 

Prima però facciamo una sosta: che cos’è un font? Senza scendere troppo nel tecnico, la parola font viene dal francese antico che significa fuso e proprio come una fusione, la parola indica un insieme di caratteri studiati appositamente, il cui file si chiama font.

Ogni famiglia di font veicola un messaggio ben preciso, che quindi aiuterà ad esprimere l’identità, la personalità del tuo brand ricordando di puntare anche al pubblico giusto. 

Pensa ad un carattere giocoso come il Comic Sans per il progetto di un’avvocata oppure un font serioso come il Times New Roman per un asilo nido: ti sentiresti disorientata, vero? 

Ora, scendiamo più in profondità nell’argomento e incontriamo le famiglie di font più comuni.

Font Serif, la famiglia più elegante

In francese serif significa con le grazie, dove grazie si intendono gli allungamenti all’estremità delle lettere, che rendono questa famiglia molto elegante. Per questo, i font serif sono conosciuti anche come font graziati, comunicando così una certa raffinatezza, esperienza e autorevolezza

I più celebri? Times New Roman, Garamond e Bodoni

font graziato garamond

Font Sans-Serif, la famiglia più moderna

Anche qui, il nome francese indica già come sarà in font: senza grazie. In italiano, questi font sono conosciuti anche come font bastoni o geometrici e contrariamente a quanto in italiano possano dare l’idea famiglia di pesantezza, i font sans-serif donano un’idea di modernità, accessibilità e leggerezza

Proprio per questi pregi, mantengono una migliore lettura nei testi più lunghi come i paragrafi, anche dalle più piccole dimensioni.

I font Sans-Serif più celebri: Futura, Helvetica e Verdana

font bastoni - futura

Script, Calligrafici e Handwritten, una famiglia di creativi 

Incrociamo ora il gruppo più creativo ed estroso dei font, che riproducono una scrittura manuale e per questo si distinguono con lettere meno allineate tra loro e più irregolari nella forma.

Tra tutti i gruppi, i calligrafici sono i più adatti ad accentuare concetti e frasi di poche parole (al massimo 3 o 4). Sono quindi da usare con misura, perché alla fine della lettura di un paragrafo con un font calligrafico si arriverebbe con gli occhi affaticati e con un bel fiatone. 

Come riconoscere e scegliere il font giusto? 

Una volta che hai ben chiaro il messaggio e la strategia che vuoi comunicare, scegli il font giusto anche in base alla forma. Sì perché una forma, proprio come i colori, esprime un concetto, un messaggio, che dona un nuovo significato.

Ad esempio un font spigoloso e dritto comunica forza, decisione e autorevolezza, delle sensazioni sicuramente diverse rispetto ad un font tondeggiante, che comunica accoglienza, trasmette calma e relax o persino sensualità. 

Quanti tipi font si possono scegliere?

La parola giusta è equilibrio e seguendo le regole generali dovrebbero essere scelti tre tipi di font: uno per i titoli, uno per i sottotitoli e uno per i paragrafi per dare guidare l’occhio nella lettura o per dare un’idea veloce sull’importanza delle informazioni (in gergo parliamo di gerarchia visiva). 

Altra cosa importante è che ogni volta che userai un tipo di font per un titolo o un paragrafo, dovrai portarli ovunque, in ogni comunicazione, dal sito web ai bigliettini da visita fino alle grafiche sui social. 

Come possono abbinarsi i caratteri tra loro?

Gioca con i contrasti dei pesi e gli stili del carattere come il bold, il semi bold (i grassetti) italic (corsivo) per creare i contrasti e bilanciamenti giusti.

Facciamo qualche esempio: 

Per l’abbinamento, si possono scegliere due tipi di font diversi tra loro per evitare che siano fin troppo simili per dare sin da subito un’idea di diversità e pesi. Una buona idea è sempre scegliere un font Serif per i titoli, un font San Serif per i paragrafi.

Qualche idea di abbinamento? 

Romana Becker e Poppins 

DM Serif Display e Roboto

Libre Baskerville & Source Sans Pro

Risorse per te

Come possono abbinarsi i caratteri tra loro? Se sei inesperta o ti muovi da pochissimo nei mari della comunicazione, ti consiglio degli strumenti come:

  • Font Pair, ti aiuta a trovare font in modo veloce. Sul sito fontpair.co trovi idee di abbinamenti, in modo del tutto gratuito
  • La Guida di Canva, molto dettagliata con esempi e consigli in base a ciò che vuoi comunicare con i font
  • Google Font che suggerisce abbinamenti e una libreria di font da scaricare liberamente e gratuitamente 

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Ciao, sono Francesca. Aiuto professioniste e imprenditrici a trovare la giusta rotta per comunicare il proprio business e ad esprimere se stesse, attraverso gli strumenti del Personal Branding e della Comunicazione Visiva.

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