“Non c’è cammino troppo lungo per chi cammina lentamente e senza premura; non c’è meta troppo lontana per chi vi si prepara con la pazienza.” affermava lo scrittore francese de La Bruyère.
E il rebranding è proprio un percorso speciale di branding, in cui fermarsi per ripensare la comunicazione del proprio personal brand o business e portarlo verso un grande cambiamento, per evolvere. Perché le persone cambiano, crescono e si trasformano da sempre e così i business.
Il cambiamento nel rebranding è prima interno, dove bisogna guardarsi in profondità per dar vita ad una nuova strategia di branding, poi riflettere quel cambiamento nell’identità visiva, colori, font e logo.
Nel corso dell’articolo approfondiamo il significato, quando fare rebranding e degli esempi da cui prendere ispirazione.
Cosa si intende per rebranding?
Un piano strategico per rilanciare il brand e posizionarlo in maniera diversa rispetto al passato. In altre parole, il rebranding è un processo per ritrovare il sole nella tua comunicazione, la tua missione e creare una nuova rotta da seguire per realizzare il cambiamento.
Il rebranding è quindi una trasformazione che accompagna il brand verso nuovi orizzonti, come nuovi clienti ideali o nuovi mercati. Serve proprio a spostare, migliorare, ed elevare la percezione che gli altri hanno di noi e di conseguenza il nostro posizionamento. Una scelta vantaggiosa per la tua attività se il tempismo è giusto.
Attenzione, fare rebranding non si tratta semplicemente di cambiare il logo o modificare l’impatto visivo del brand (perché altrimenti parliamo di restyling), ma significa fare una scelta consapevole, che ha un suo peso, e che va presa in considerazione quando uno dei “pilastri” portanti del nostro brand cambia o si evolve così tanto da arrivare a rappresentare qualcosa di più ampio.
Perché e quando si fa rebranding: 5 segnali da osservare
Ti senti disallineata con la tua comunicazione, la tua identità non rispecchia più la tua essenza o vuoi far ripartire il tuo brand o personal brand con idee forti: esistono momenti e situazioni diverse che portano a dire “è arrivato il momento di un rebranding.”
Esistono però dei segnali che indicano il cambiamento e che aiutano a capire quando fare un rebranding:
- sei cambiata e inevitabilmente il tuo business è cambiato con te nel corso degli anni. Se non ti senti più “centrata” in quello che fai probabilmente il tuo marchio e la tua strategia non rispecchiano questo cambiamento
- stai attirando clienti sbagliati, che non sono in linea con te e non percepiscono il valore del tuo lavoro
- hai tirato su la tua comunicazione da sola e senti che è arrivato il momento di regalare al tuo business una marcia in più
- vuoi cambiare rotta, magari riposizionando il tuo brand all’interno dello stesso mercato, con una nicchia diversa o una target di clienti diverso rispetto a quando sei partita, posizionare i tuoi prodotti o servizi su una fascia di prezzo più alta
- senti che il tuo business debba emergere e distinguersi ancora di più dai competitors
Se vuoi approfondire, avevo parlato di tempismo e rebranding anche qui
Come fare rebranding? 3 tappe da seguire
Prima di mettersi in cammino e iniziare il proprio rebranding bisogna seguire delle tappe precise:
- fare un’analisi della propria comunicazione: aver presenti tutti i touchpoint di brand, quali sono, quali obiettivi hanno, quali risultati portano in termini di clienti e di qualità del lavoro
- rivedere i propri pilastri: i valori, la missione, la tua visione sono ancora allineati? Bisogna aggiungere delle sfumature? Cercare nuovi sensi?
- definisci i tuoi nuovi obiettivi: a questo punto dovresti aver ben chiara la tua situazione, che ti aiuterà a pensare quali orizzonti raggiungere. Qualche esempio? Cambiare clienti ideali o vuoi proporre nuovi prodotti e servizi con prezzi diversi
3 esempi di rebranding
Abbiamo detto che, spesso, si confonde il rebranding con il restyling del logo. In realtà le modifiche del logo e di altri elementi arrivano dopo un’analisi e un cambiamento che parte dall’interno, che pian piano si trasforma in strategia. Per capire meglio questo concetto e renderlo meno misterioso, ti propongo due casi studio di grandi brand e un personal (re)branding, che appartiene ad una grande professionista che stimo molto.
Crodino e rebranding 2023
Addio all’iconico Gorilla, al claim l’analcolico biondo che fa impazzire il mondo per Crodino e benvenuta alla nuova collaborazione con l’artista Thasup. Ma perché cambiare dei pilastri che hanno reso famoso questo brand? L’azienda è impazzita?
La risposta sta nel cambio di strategia e della ricerca di un nuovo target: Crodino ha avviato il suo rebranding cambiando i messaggi – tanto che il claim è diventato Anacolico sorprendente. Gusto travolgente – il linguaggio e l’identità visiva per parlare e arrivare nel cuore e nella mente della GenZ (le persone nate tra il 1997 al 2010).
Airbnb
Se andiamo fuori i confini italiani, tra i rebranding più famosi c’è quello di Airbnb, che da piattaforma di ricerca di appartamenti con l’obiettivo di aiutare le persone a liberare e monetizzare i loro spazi è diventata una vera e propria community, creando un senso di appartenenza grazie ad elementi di storytelling.

Forse quello che non tutti sanno, però, è che è stato fatto un lavoro di rebranding totale nel 2014, quando è arrivata una palette colori e font diversi dall’originale, tenendo conto di nuovi valori aziendali: Persone, Luoghi, Amore.
La Seo Copywriter Giancarla, Copy a Puntino
Giancarla nel settembre 2021 aveva una gran voglia di posizionarsi come copywriter, con un focus sui contenuti e la seo. Dopo 3 mesi di lavoro, il suo personal brand è diventato Copy a Puntino e col tempo ha affermato i suoi valori di umanità attraverso l’ascolto umano, la semplicità e l’inclusività. Dei punti fermi che hanno guidato e guidano ancora oggi la sua comunicazione, insieme alla scelta di colori e font del brand per la sua identità visiva.
Un lavoro di strategia di personal brand che si è evoluto, introducendo un altro valore, quello della sostenibilità dei contenuti, uno shooting e la sua identità verbale.
Se vuoi approfondire questo caso studio o hai curiosità sullo sviluppo del personal brand, ti lascio il video del mio speech Sei ciò che mostri e che gli altri vedono di te all’evento di networking a Napoli ad aprile 2023.
Conclusioni
Un Rebranding della propria attività non è una sconfitta, anche se può fare paura mettere in discussione quelle poche certezze che credevamo di avere o iniziare tutto daccapo. In realtà, fare rebranding è a tutti gli effetti un’opportunità immensa per esserci decisamente meglio di prima. Con più cuore e più anima.
E soprattutto, esserci in modo maggiormente allineato ai propri obiettivi di business.
Se anche tu vuoi rimetterti in viaggio per avere un brand che ti rispecchi e capire da dove iniziare, ti aspetto nelle domande del questionario.